Bullismo e Cyberbullismo

Dal virtuale al mortale (le due facce di una realtà parallela: il lato effimero e quello concreto ai confini con l’ineluttabilità della vita)

di Bonacorsi Alessia

INTRODUZIONE
Mentre il cyberbullismo è il termine che esprime la manifestazione virtuale del bullismo, cioè un fenomeno che non avviene direttamente tra le persone, ma attraverso internet (posta elettronica, social network, chat, blog, forum) o attraverso il cellulare, il bullismo (il cui termine deriva dalla parola inglese “bullying”) comprende tutte quelle azioni di sistematica prevaricazione e sopruso, messe in atto da parte di bambini o adolescenti (definiti appunto “bulli”) o gruppi di bulli, nei confronti di un altro bambino o adolescente considerato più debole, cioè la vittima.
Secondo le definizioni date dagli studiosi del fenomeno, uno studente è soggetto ad azioni di bullismo quando viene esposto ripetutamente, nel corso del tempo, ad atteggiamenti offensivi messi in atto deliberatamente da uno o più compagni; quindi non si fa riferimento ad un singolo atto ma ad una serie di comportamenti portati avanti ripetutamente, sempre all’interno di un gruppo, da parte di qualcuno che attua azioni dannose o utilizza parole allo scopo di “distruggere” la vittima (il ragazzo bullizzato) mentre altre persone assistono (gli osservatori).
IL BULLISMO
Per poter parlare di bullismo bisogna che vengano soddisfatti alcuni criteri:
– I protagonisti delle situazioni deleterie sono sempre bambini o ragazzi, generalmente di età scolare, i quali condividono lo stesso contesto (come la scuola o spazi di ritrovo sportivi o ricreativi).
– Gli atti di prepotenza, le molestie o le aggressioni vengono attuati intenzionalmente, cioè messi in atto dal bullo o dai bulli e finalizzati a provocare un danno alla vittima o per il solo divertimento che ne deriva

[…continua nel numero di giugno 2019]

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